martedì 5 giugno 2007

La voce del fuoco

[...] Oggi è quasi impossibile formulare quell'appello con il nostro linguaggio, visto che tutti gli emblemi e tutti gli archetipi sono stati ridotti a luoghi comuni,a parodie di sè stessi.
Come facciamo a restare seri mentre raccontiamo che la battona del luogo si è fatta un cliente per permettere alla nonna di comprare ai suoi figli un barattolo di crema da spalmare?
Tutte stronzate malinconiche su una Northampton che non c'è più,fesserie piene di prostitute dal cuore d'oro e di frasi tipo
Ma nonostante questo,una ragazza di cui non conosco neanche il nome si è portata un estraeno nel cortile per rendere felici i figli della sua vicina, e per quale motivo il nostro linguaggio non riesce più a contenere una cosa del genere?

(Estratto da "La voce del Fuoco", Alan Moore 1996)

La Voce del Fuoco è una specie di verità che contiene immaginazione e storia e magia, motivo per cui se ne possono trarre solo spiegazioni parziali e insoddisfacenti, solo storie inspiegabili e incomplete, come come le storie della nostra vita.

E' un piacere leggere e rileggere questo libro. Cominciate dove vi pare: l'inizio e la fine sono perfetti, ma un cerchio comincia da qualunque punto, proprio come un rogo.


Non fidatevi di questa città o di questi racconti, e neanche del loro narratore. Ascoltate solo la Voce del Fuoco


(Neil Gaiman - Dall'introduzione del libro)

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