venerdì 12 ottobre 2007

Santo Niente, SospesoA @ Traffic


Saranno 10 anni buoni che aspettavo questo concerto, da quando per la prima volta misi nel lettore cd la colonna sonora di "Tutti giù per terra" film che meglio di tutti gli altri ("Jack Frusciante è uscito dal Gruppo" o "Cresceranno i carciofi a mimongo") era riuscito a rappresentare lo scazzo dilagante che attraversava gli anni '90. Quel cd è stato uno dei migliori spaccati della musica di quegli anni. Dai CSI agli Ustmamò, dai giovanissimi Marlene Kuntz ai Disciplinatha, agli Africa Unite fino ad arrivare ai Santo Niente, il gruppo di Umberto Palazzo che riuscì in quegli anni a portare le sonorità del post hardcore in Italia, con uno stile unico, unendo l'irrequietezza d'oltreoceano ad una intimità ed intensità tipicamente italiche. Da quella manciata di pezzi contenuti nella compilation (Divora e Storia Breve) mi innamorai di quelle sonorità e poco dopo ascoltai Aria e il loro secondo album. La sorte volle che da lì a poco si sciolsero. Passarono moltissimi anni da allora, senti parlare della riformazione del gruppo per opera di Umberto con l'uscita di "Occhiali scuri al mattino" l'ep che anticipò di qualche tempo "Il fiore dell'agave". Da allora piano piano mi riavvicinai. Ascoltai per la prima volta "La vita è facile" in parallelo con "Lungo i bordi" dei Massimo Volume e sentii il desiderio irresistibile di scrivere una recensione postuma di entrambi i dischi che potete trovare in queste pagine. Da lì è stata una questione di tempo e malgrado le serate romane siano piuttosto intense in questi giorni la scelta di stasera è stata piuttosto obbligata.

Il Traffic di via Vacuna è ormai una location storica qui a Roma, ed è ormai alla sua terza (quarta, quinta?) incarnazione. Una delle migliori che ricordo considerando la qualità dei gruppi che sono ospitati e dai prezzi così onesti da farti sentire in colpa.
Il concerto viene aperto con un pugno di pezzi dai SospesoA, una rock band che neanche a farlo apposta attinge a piene mani dalle sonorità del rock italiano di fine anni '90. Fanno una perforamance dignitosa che apre adeguatamente la serata. Subito dopo Umberto e il Santo Niente salgono sul palco, iniziando con due pezzi strumentali quasi a voler creare la giusta attesa prima dell'entrata della voce, con Fiction, e dei testi esplosivi e risentiti che caratterizzano l'opera di questo gruppo. Seguono i cavalli di battaglia dei vecchi tempi Aria, Cuore di Puttana e la velenosissima Storia Breve. Ma il concerto si evolve, così come l'espressione di Umberto, che sembra ripercorrere assieme al pubblico l'evoluzione della band, che l'ha portata dai ritmi serrati, energici, viscerali e quasi trucidi ad aprirsi verso sonorità più articolate degli ultimi lavori che risultano quasi dolci per contrasto. Il concerto quindi va avanti proponendo i pezzi del "fiore dell'agave" che spiccano per una nuova vitalità ma anche per l'assoluta coerenza con il resto dei pezzi suonati questa sera. Dopo aver esaurito la scaletta il gruppo esce un secondo , come di rito, per poi rientrare e proporci una vecchia cover dei Wolfango, Ozio e salutarci calorasamente in questa location che continua ad avere un'atmosfera ed un fascino irresistibile e d'altri tempi.

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