martedì 5 giugno 2007

Red Sparowes - Doomraiser - tomydeepestego@CircoloDegliArtisti

Mag 7 2007, 22:54


Dom 6 Mag – Red Sparowes, Doomraiser, tomydeepestego
La serata di ieri, organizzata dal Circolo degli artisti in collaborazione con Sinister Noise, è stata, diciamolo subito, una gran bella serata.

Intanto c'è da dire che per quanto sul sito del Circolo l'orario di inizio sia cambiato mille volte, almeno gli organizzatori sono riusciti a farsi perdonare alla stragrande con i "mattinieri" accorsi offrendo, come accompagnamento ad un drink, un ottimo e abbondante antipasto. Ho l'impressione che non sarà l'ultima volta che ne approfitterò.
Seduti, mentre sorseggiamo la nostra birra e mangiamo del riso indiano molto speziato, riusciamo anche a sentire parte del soundcheck dei Red Sparowes, rubando con le orecchie le note di Alone And Unaware... portata avanti solo dalle tre chitarre.

Il tempo scorre per un po'. Si bissa con la birra, si beccano amici vecchi e nuovi fino a quando da dentro non si sente il suono degli strumenti che iniziano. Entriamo ed ad attenderci troviamo i tomydeepestego, un altro degli interessantissimi progetti paralleli che ruotano attorno agli Inferno e ai Phoenix, gruppi che nell'ultimo periodo stanno attirando molto la mia attenzione data la qualità delle loro produzioni. I Tomydeepestego ci presentano la loro musica, sviluppando per noi tre pezzi molto belli e intensi. Il suono è tagliente e compatto ma in mano loro è talmente malleabile da riuscire a creare momenti dalla forte intimità, durante le aperture più melodiche ed emozionali. I loro crescendo poi (come quello di Mediterraneo) sono qualcosa che riesce a prenderti allo stomaco. Bravi e a presto.

Dopo averci salutati e datoci appuntamento ad ottobre, quando uscirà il loro disco, i Tomydeepestego lasciano il palco ai Doomraiser, per quello che sarà un momento di allontanamento rispetto alle sonorità più dilatate che li hanno preceduti e li seguiranno.
Già il loro salire sul palco è una sorta di salto nel passato. Si dispongono di fronte al pubblico in una sorta di posa da facciata del Pordenone di un ipotetica Atene metal, sfoggiando il loro look da biker (di cui il bassista era il più rappresentativo) e le loro spigolose B.C. Rich.
Il loro non è un concerto che piacerà a tutti, per quanto riuscirà a scaldare il cuore nostalgici di parecchie persone in sala. Il loro stooner/doom per quanto retrò risulta comunque piacevole nel suo essere granitico (come il batterista) e pesante (come i powerchord suonati a gambe divaricate) al punto giusto senza andare troppo a discapito della dirompenza. Per le persone a cui questo show si rivolgeva penso sia stato davvero coinvolgente.

Viene smontato tutto molto velocemente, ed entro poco il logo dei due passeri rossi viene proiettato sullo sfondo del palco. I musicisti salgono silenziosi recandosi nelle loro rispettive posizioni, sfiorano gli strumenti appena ed entro poco partono le note rarefatte di chitarra che introdurranno l'esplosione iniziale del primo pezzo in scaletta, Buildings Began To Stretch Wide Across The Sky, And The Air Filled With A Reddish Glow. I musicisti sono lì concentrati. I tocchi precisi della batteria e gli incroci delle tre chitarre iniziano a farsi sempre più chiari e riconoscibili e le tessiture sonore iniziano a mostrarsi, semplici ma intricate nel fluire lungo tutte le atmosfere del pezzo. A Message Of Avarice Rained Down Upon Us... e Like The Howling Glory Of The Darkest Winds... verranno suonate, di seguito alla prima, come fossero una unica lunghissima parte strumentale. In questa prima parte i Red Sparowes riescono ad introdurre con eleganza il loro suono, abituando il pubblico alle loro atmosfere rarefatte e alla struttura sempre in divenire dei loro pezzi, tramite forse le partiture più calde del loro repertorio. E ci riescono maledettamente bene.

(continua su: www.ondalternativa.it)

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