martedì 5 giugno 2007

Nohaybandatrio@Locanda Atlantide

Apr 20 2007, 3:12

Nohaybandatrio@LocandaAltantide

Era la prima volta che entravo nella Locanda e devo ammettere che questo posto ha un suo certo stile, che nella sala da concerti ricorda un vecchio teatro, con le seggiole di legno e materiale scenico buttato da una parte a lato del palco, mentre la zona vicino al bancone ha l'aspetto di un magazzino di scena improvvisato in un fienile, con il suo salotto messo all'interno di un ambiente rurale. Il tutto è davvero Felliniano. Aggiungiamoci che è anche uno dei pochi locali di s.lorenzo dove ancora puoi trovare una harp strong e gli elementi ci sono tutti per starmi da subito simpatico.

Dopo aver lasciato i nostri 5 euro all'ingresso, esserci fermati un attimo a prendere l'harp di cui sopra e seduti a vedere gli ultimi cortometraggi della rassegna che precedeva il concerto, salgono sul palco i Nohaybandatrio che iniziano con un pezzo strumentale musicando l'ultima fase di un cortometraggio proiettato sul palco. Da subito posso notare il setup del tutto particolare che hanno questi tre musicisti, ognuno "duplice" in qualcosa.

Marcello Allulli, il sassofonista, si presenta sulla sinistra del palco con il suo sax tenore. Ai suoi piedi tutta una serie di pedali che userà durante il concerto per armonizzare ed ampliare il suono del suo strumento e controllare le basi che il gruppo usa per completare il proprio suono.

Dalla parte opposta del palco invece c'è Fabio Recchia (che è anche il tastierista degli Inferno), colui che verrà presentato come la mente del gruppo. Ha davanti a se, su una coppia di reggitastiere, una chitarra e un basso messi in orizzontale e che suonerà in questa posizione con una istintività e precisione impressionanti. In qualche modo rappresenta il più appariscente elemento distintivo del gruppo.

Infine, al centro del palco Manuele Tomasi (Micecars), il mostro che stava dietro la batteria e le percussioni.

Al loro fianco un quarto individuo che si occuperà di accompagnare il tutto attraverso le videoproiezioni sullo sfondo.

Da qui in poi ci presenteranno per un'ora e mezza il loro sound, che ha il pregio di essere molto armonioso ma allo stesso tempo molto stratificato ritmicamente. I pezzi si sviluppano attorno alle 6 e 4 corde suonate contemporaneamente da Fabio e dalla ritmica serrata della batteria, e impreziositi dalle brillanti entrate del Sax tenore di Marcello. Il genere spazia tra il funky e il jazz, ma sotto c'è quell'irrequietezza tipica dell'hardcore, che condividono con altre band Romane come gli Zu ed i Thrangh, e che dona al gruppo una energia ed una compattezza che di primo acchitto non ti aspetteresti.

Globalmente è stato davvero un buon concerto e la location (molto ben frequentata, se capite cosa intendo) assieme alle videoproiezioni sono state la ciliegina sulla torta.

ps. potete ascoltare loro pezzi su http://www.myspace.com/nohaybandatrio
Nohaybandatrio

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