lunedì 26 maggio 2008

Deja Vù



Prima di tutti vennero a prendere gli zingari
e fui contento perchè rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali
e fui contento perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti
ed io non dissi niente perchè non ero comunista.

Un giorno vennero a prendermi
e non c'era rimasto nessuno a protestare.

Bertold Brecht

lunedì 19 maggio 2008

domenica 18 maggio 2008

Riassunto delle Puntate precedenti (mai andate in onda)


In queste ultime settimane tra una cosa e l'altra non ho avuto molto modo di dedicare del tempo a questo blog, cosa normale tranne quando di cose di cui parlare ne hai. Quindi oggi, mentre aspetto che trascorrino questi 60 minuti che mi separano dal completo sviluppo di una pellicola, mi rimetterò un po' in pari.

Fotografia
Per prima cosa in questo periodo ho iniziato a svilupparmi a casa i miei rullini, dopo aver recuperato la vecchia attrezzatura di mio padre ed aver acquisito le varie sostanze chimiche necessarie. Era tanto che volevo farlo, vuoi perchè la qualità degli sviluppi dei laboratori è attualmente veramente scarsa, vuoi per avere un controllo maggiore su quella che probabilmente è la fase più critica per chi, come me, fotografa in ibrido (ovvero scattando a pellicola e stampando da file digitale, passando dalla scansione diretta del negativo). I primi esperimenti (quello "a mollo" ora è il 5°) mi hanno dato grande soddisfazioni ed oggi ho provato quello che in gergo si chiama sviluppo "stand", ovvero lasciando la pellicola a svilupparsi da sola (dopo uno sviluppo iniziale di un minuto in cui si agita costantemente) in un brodo molto diluito di Rodinal (1+200). Da quello che ho visto fin'ora probabilmente questo diventerà il mio metodo standard. Cmq, a chi interessasse, potete vedere alcune delle cose fatte fin'ora (usando come sviluppo il sempre verde d76/id11) qui. A chi interessasse volevo dire che lo sviluppo in proprio delle pellicole bianco e nero è una gran comodità e non necessitano nè di grandi capitali (l'attrezzatura completa è all'incirca una 70€ liquidi compresi) nè di grandi spazi. Lo sviluppo richiede solo il caricamento del tank da fare in completa assenza di luce, e per farlo non c'è bisogno per forza di oscurare una stanza. Basta una changing bag ed il gioco è fatto.

Finita la parentesi fotografica torniamo a parlare di musica.
La stagione concertistica romana di quest'anno è stata piuttosto interessante e, a parte le recensioni che ho già postato recentemente, vale la pena spendere due parole su quei concerti che mi hanno colpito di più.

Offlaga Disco Pax e Uochi Toki.
In modo diverso questi sono due gruppi che adoro. Inizialmente ero un po' scettico sulla spesa di 10€, ma a conti fatti ne è valsa la pena. Gli Uochi li ho trovati migliorati particolarmente sul palco rispetto all'anno scorso, ed il pubblico è riuscito addirittura ad apprezzarli nonostante il fatto che il loro anti hiphop dissonante, alienante e dai testi furiosamente scorretti verso chi li ascolta non sia facilmente digeribile (soprattutto per il pubblico del circolo). Una bella performance con un Napo più in forma e sicuro che mai e Rico che spingeva le sue basi al limite del noise elettronico. Li adoro.
Gli Offlaga sono stati una bella scoperta di quest'anno per me che me ne ero tenuto sempre alla larga (il titolo "socialismo tascabile" mi suggeriva riminiscenze troppo modenacityrambliane). Dal vivo mantengono quello stesso spirito malinconico e surreale dei dischi, ed è davvero bello sentire le piccole sfumature della voce e degli strumenti che accentuano i passaggi più sentiti. Il concerto è andato avanti senza mai annoiare e questo è un gran risultato per chi porta dal vivo una musica come la loro. consigliati a tutti.

This Will Destroy You e Tomydeepestego
Intanto dico che un Traffic così pieno non l'avevo mai visto, e questo è stato davvero una bella sorpresa malgrado la difficoltà per una location del genere nell'accogliere tanta gente. Peccato come al solito il concerto sia iniziato tardi. In più di un momento la tentazione di tornare a casa è stata grande. Alla fine però ho fatto bene a restare.
I tmde li ho scoperti l'anno scorso al concerto dei Red Sparrows di cui il loro live è stato l'apertura. Melodici e viscerali e al tempo stesso potenti e serrati. Da allora hanno pubblicato finalmente un disco e sono migliorati parecchio dimostrando di avere sul palco un ottimo affiatamento. E' vero ancora non hanno un loro suono riconoscibile e si sentono ancora tanto il peso dei gruppi che li hanno ispirati (Isis ma non solo) ma hanno un gran talento e col tempo mi aspetto grandi cose da loro.
I Destroy si sono rivelati dal vivo una grande band. Del post-rock sicuramente non sono degli innovatori ma hanno il pregio di avere un gusto fuori dal comune ed una grande dote compositiva che gli permette di scrivere dei pezzi che non arrivano mai a rompere l'incanto e stancarti. Belli gli inserti elettronici che dal vivo hanno avuto un po' più di spazio aggiungendo dinamismo ritmico ai pezzi e bilanciando la pesantezza e la mancanza di grazia del loro batterista che, almeno esteticamente, fa immaginare che abbia imparato quei movimenti nel ferrare i cavalli in qualche ranch là nel texas, da dove provengono.

Old Time Relijum + altra gente
Dando ormai per spacciato l'init il concerto di quella sera è stata davvero una bella notizia.
L'apertura è stata data dal Dispositivo per il lancio obliquo di una sferetta, gruppo romano che era una vita che volevo vedere dal vivo e di cui avevo solo sentito parlare. Impressionanti. Tecnicamente ineccepibili, i loro pezzi sono una sorta di mathrock vecchia maniera che citavano con disinvoltura senza mai plagiare (tra tutti gli esponenti i miei amati Hella) contaminandolo però con un attitudine che spaziava tra il metal e l'horror punk. Davvero dei grandi e si sono guadagnati la stima di gran parte del pubblico. A seguire un altro paio di gruppi che mi hanno fatto così tanto cagare che non ne parlo nemmeno, fino a all'arrivo sul palco (verso l'una passata) dei OTR. Il concerto meritava davvero. Movimentato e divertente al punto giusto (è quasi finita l'ora a mia disposizione).

Dischi interessanti del 2008
Devo ammettere che quest'anno è veramente avido di uscite musicali di interesse e qualità. Sarò forse io che non ho saputo cercare bene ma al momento si contano sulla punta delle dita i dischi che possano reggere più di due settimane di ascolti. Vi butto una lista (non ordinata) così al volo con le prime cose che mi ricordo.

- Portishead - Third
- These New Puritans - Beat Pyramids
- Thee Silver Mt. Zion Memorial Orchestra & Tra-La-La Band - 13 Blues for Thirteen Moons
- Sascha Funke - Mango
- Nine Inch Nails - Slip (il disco che Trent Reznor ha deciso di regalarci dopo il successo extracommerciale di Ghost I-IV e scaricabile qui)
- Mahjongg - Kontpab
- Le Luci Della Centrale Elettrica - Canzoni da spiaggia deturpata (che in realtà era uscito l'anno scorso come demo ed è stato riarrangiato per la pubblicazione discografica)

Al momento non mi viene altro che non siano delusioni come quella dell'ultimo disco dei Notwist, da cui mi aspettavo grandi cose e che invece si è rivelato un dischettino indietronico in cui si è persa completamente la loro personalità.

29 anni
Ah, si, il 10 maggio (durante il dissonanze, strano modo di passarlo) ho compiuto gli anni. Di solito in queste occasioni ci sarebbero fiumi di parole da scrivere, ma in realtà sono passati quasi indolore. Sarà che l'anno prox sono 30. Cmq tanti auguri a me.




venerdì 16 maggio 2008

Dissonanze 08


Dopo otto anni anche i sassi ormai hanno sentito parlare, almeno una volta, di Dissonanze, il festival di musica elettronica che si tiene a Roma tra maggio e giugno e che è composto da una serie di eventi il cui culmine è la due giorni che si tiene presso il Palazzo dei Congressi dell'Eur. La ricetta è sempre la stessa: tre aree (il Salone della Cultura, l'Aula Magna e la Terrazza) su cui contemporaneamente si alternano una lunga serie di musicisti, producer, dj's e sperimentatori vari presentando uno spaccato etereogeneo e trasversale su tutto quello che è associabile (anche piuttosto alla larga in alcuni casi) al mondo della musica elettronica.

(continua con la recensione delle 2 serate su Ondalternativa.it)

giovedì 1 maggio 2008

Perplessità di maggio


Oggi è il primo maggio di questo 2008 e mi ritrovo qui a casa da solo, in piagiama, ad ascoltare musica in maniera compulsiva. Come al solito in questi ultimi anni. Tra Le luci della centrale elettrica (cantautore italiano folgorato e sorprendente, spuntato dal nulla l'anno scorso, e che oggi ha fatto uscire il suo primo vero album), Bugo (che in passato ho sempre snobbato fino a quando, l'anno scorso, ho avuto la fortuna di vederlo dal vivo a due passi da casa e l'opportunità di ricredermi), i Marta sui tubi (antipatici, geniali ed in grado di ferirti, esattamente come ti aspetteresti da dei bravi artisti) e gli Offlaga Disco Pax (con la loro malinconia così particolare e fuori e dentro il mondo al tempo stesso) il mio umore non è dei migliori.
Sarà che sto invecchiando (tra 9 giorni, 29 anni), sarà che questo periodo storico è una merda (tra l'altro Alemanno ha annunciato giusto ieri che vuole trasformare la municipale in sceriffi e smontare la teca dell'Ara Pacis di Meier), sarà che è diventato tutto più difficile. Lavorare e guadagnare qualcosa (mille progetti e le dite incrociate sperando che vadano in porto per riuscire a vedere finalmente qualche soldo, per avere un po' di soldi in tasca e provare ad andarsene di casa), i rapporti con le persone (ognuna di loro persa a conti fatti nelle stesse problematiche) che diventano sempre più difficili per la paura che ci portiamo dentro e che ci rende pericolosi ed in pericolo.

Quello che avevo sempre voluto l'avevo finalmente trovato ma l'ho perso quando si è disintegrato, e quello che sto facendo ora è andare in giro a cercarne i frammenti, le tracce.
E malgrado tutto questo pensiero riesce a rendermi ancora dolorosamente felice.

(autoscatto di Manuel Moavero, 2007)