sabato 17 novembre 2007

Good Omens - Terry Pratchett & Neil Gaiman


Una voce gli diceva che qualcosa stava per finire. Non il mondo, certo. Solo l'estate. Ce ne sarebbero state altre, ma nessuna sarebbe stata come questa. Nessuna mai.
Perciò, meglio godersela fino in fondo.
Si fermò in mezzo al campo. Qualcuno stava bruciando qualcosa. Osservò il pennacchio di fumo bianco che usciva dal camino del Jasmine Cottage, ed esitò. Rimase in ascolto.
Adam era in grado di udire ciò che ad altri sarebbe sfuggito.
Risate.
Non era un ghigno da strega; era la risata grassa e fragorosa di qualcuno che sapeva molte, molte più cose di quante avrebbe dovuto.
Il fumo bianco ondeggiava e si arricciava sopra il camino del cottage. Per una frazione di secondo, Adam vide, tratteggiato dal fumo, un attraente volto femminile. Un volto che sulla Terra non si palesava da più di trecento anni.
Agnes Nutter gli fece l'occhiolino.
Il vento leggero dell'estate disperse il fumo; il volto e le risate si dissolsero.
Adam sogghignò e riprese la sua corsa.
In un prato poco distante, sulla sponda di un ruscello, il ragazzo raggiunse il cane, bagnato e incrostato di fango. "Cane cattivo" disse Adam, grattando l'animalee dietro le orecchie. Dog abbaiò, entusiasta.
Adam alzò gli occhi. Sopra la sua testa svettava un vecchio abero di mele. Era tanto vecchio che sembrava là dall'inizio dei tempi. I rami erano curvi per il peso dei frutti, piccoli, verdi, non ancora maturi.
Con la destrezza di un cobra, si arrampicò sull'albero. E atterrò pochi secondi dopo, con le tasche piene, sgranocchiando una mela matura, perfetta.
"Ehi! Tu! Ragazzino!" Urlò una voce rauca alle sue spalle. "Tu sei quell'Adam Young! Ti ho visto! Racconterò tutto a tuo padre! Vedrai se non lo faccio!"
Un bel castigo era ormai garantito, pensò Adam, in fuga, con le tasche zeppe di frutta rubata, e il cane al suo fianco.
Come al solito. Ma non fino a quella sera.
E quella sera era ancora molto lontana.
Gettò il torsolo verso il suo inseguitore e frugò in tasca in cerca di un'altra mela.
Comunque, non vedeva perchè alle persone dava così fastidio quando qualcuno mangiava la loro stupida frutta, anche se la vita sarebbe stata meno divertente se non fosse stato così. E secondo Adam, per quanto ci si potesse cacciare nei guai, non c'era mela che non valesse la pena essere colta.

Se volete immaginare il futuro, pensata ad un ragazzino e al suo cane. E a un'estate che non finise mai.
Se volete immaginare il futuro, pensate a uno stivale... No, pensata a una scarpa da ginnastica, con i lacci che stisciano per terra, che scalcia i sassi; pensate a un bastoncino con cui curiosare in mezzo a qualcosa di misterioso, e da scagliare a un cane che potrebbe decidere di riportarlo indietro, oppure no; pensate a un fischio stonato, che storpia una sfortunata canzone popolare fino a farle perdere il senso; pensate a una sagoma, in parte angelica, in parte diabolica, del tutto umana...

che ciondola bonaria verso Tadfield...
...per sempre.

(tratto da Good Omens, Terry Pratchett & Neil Gaiman, 1990)

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